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mercoledì 31 luglio 2013

Difendere i forti dai deboli: rapporto fra guerre e crisi finanziaria dinamica

Militari di Stati Uniti e Regno Unito invadono l'Afganistan nel 2001 e l'Iraq nel 2003 (nonostante che per ammissione dello stesso burattino G.W. Bush non avessero nulla a che fare con gli attentati del terrorismo artificiale dell'undici settembre, nonostante che, per ammissione dello stesso burattino G. W. Bush, non disponessero di nessun'arma di distruzione di massa), ammazzano migliaia di vittime innocenti e distruggono le infrastrutture pubbliche. Guerra e globalizzazione mano nella mano.




Dopo 13 anni di sanzioni economiche, la guerra dà il colpo di grazia alla popolazione dell'Iraq. Globalizzazione e guerra vanno mano nella mano. L'Iraq possiede l'11% di ciò che si stima siano le riserve mondiali di petrolio e l'area confinante, la regione medio orientale centro asiatica che va dalla punta della penisola araba fino al mar Caspio, comprende un altro 70% circa, delle riserve petrolifere e dei giacimenti di gas naturale del pianeta. In seguito all'invasione, l'economia irachena è sotto la giurisdizione delle forze militari d'occupazione, guidate dal generale Jay Gardner, ora in pensione, che è anche stato presidente di una delle maggiori imprese di produzione di armamenti americane.

Da ciò deriva subito che:

a) In collegamento con l'amministrazione statunitense e il Club di Parigi dei creditori ufficiali, il FMI e la Banca Mondiale sono in procinto di svolgere un ruolo chiave nella ricostruzione dell'Iraq del dopoguerra;

b) il dollaro americano viene imposto all'Iraq come moneta a corso forzoso, in un regime simile a quello imposto alla Bosnia-Herzegovina sotto l'accordo Dayton del 1995 (la cui guerra è stata a sua volta creata artificialmente da CIA e associati usando il pretesto del terrorismo artificiale denominato Al Qaeda);

c) in cambio dei privilegi che derivano dai punti "a" e "b", le estese riserve petrolifere irachene sono prese in consegna dalle compagnie petrolifere anglo-americane. La spirale del debito estero dell'Iraq è il pretesto per il suo saccheggio economico su cui si ha la supervisione ufficiale di IMF e Banca Mondiale, per dare un'immagine di legalità e di legittimità dell'operazione.

d) La macchina da guerra anglo-americana dispiega la sua influenza in un'area che si estende dal Mediterraneo fino ai confini occidentali della Cina "comunista".

Guerre di conquista e crisi economica mondiale
L'assalto furioso guidato dagli Stati Uniti d'America al medio oriente ha un impatto diretto sulla crisi economica del pianeta dominato. Le risorse economiche degli Stati Uniti sono state riconvertite verso il finanziamento del complesso industriale militare e rinforzando le spese per la sicurezza interna a scapito del finanziamento di programmi sociali tanto necessari, che sono stati ridotti all'osso.

Tra le tante pazzie che sono state dispensate dai vertici degli stati coinvolti nella tragica farsa dell'undici settembre del 2001, attraverso una massiccia campagna propagandistica, la traballante legittimità del cosiddetto sistema del cosiddetto "libero mercato globale" viene rinforzata, aprendo le porte ad una nuova ondata di deregolamentazioni e privatizzazioni subitanee, con il risultato che le corporazioni, private e straniere, si prendono in gestione tutti i pubblici servizi e le infrastrutture statali (inclusi: sanità, elettricità, acqua e sistema dei trasporti).

e) Nel frattempo, negli Stati Uniti d'America, in Canada, nel Regno Unito e in gran parte degli stati dell'Europa occidentale, il quadro normativo, il sistema legale degli Stati e delle società europee, è stato completamente revisionato. Annullati i principi di legalità, le fondamenta di un apparato statale autoritario emerge con pochissima, quasi nulla, resistenza organizzata da parte della società civile.

f) Il potere delle corporazioni si concentra, le economie nazionali collassano, la disoccupazione aumenta in tutto il mondo occidentale, il mercato finanziario è in confusione, sommosse, carestie (Africa sub-Sahariana, Asia meridionale, e parte di America Latina), guerre civili fermentano in molti stati vicini e il sistema di tutela del cosiddetto "stato sociale" viene smantellato negli stati dell'Europa occidentale. 


Dopo aver compreso che la tragica farsa dell'undici settembre (la quale ha prodotto la demolizione controllata di tre grattacieli, la strage di più di tremila innocenti ammazzati e polverizzati con il resto delle macerie) serve solo a pretesto per l'eccidio delle guerre in medio oriente, non basta dire: "cazzi degli americani"; per cercare di salvarsi, bisogna sforzarsi di indagare più a fondo. È stato un lavoro fatto dall'interno, chiaro. Ma per che motivo? E in che modo questa messa in scena influisce sulle nostre vite?

La prima conseguenza, il giorno dopo, il dodici settembre, è la decisione d'invadere l'Afganistan. Organizzare una invasione del genere non è lavoro di una settimana; la guerra era pronta già da qualche anno; si trattava solo di fare le cose alle scadenze prefissate. Lo stesso giorno, e nei giorni successivi, sulla stampa, anche sulla stampa italiana, i due burattini della casa bianca di quel momento, Cheney e Bush, rilasciano dichiarazioni esplicite circa un prossimo stato di guerra alla quale la coalizione degli alleati (volontari e non) avrebbe dovuto partecipare e che sarebbe durato cento anni, almeno. Gli stati da aggredire sono:

Afghanistan,
Iraq,
Libano,
Siria,
Iran,

gli stati che, secondo il ridicolo racconto proposto dalla versione data in pasto alla stampa ufficiale, ospitano i terroristi criminali più attivi e più assetati di sangue. Si tratta in realtà di una guerra fatta con armi fantascientifiche contro pastori di capre e beduini senza cammelli, che vengono ammazzati a migliaia.

E il motivo?

La prima ragione è quella più ovvia: il petrolio; si ammazza per rapinare le risorse petrolifere, quella parte di risorse che forse non avevano ancora preso, visto che da sempre il petrolio spillato dal medio oriente, e dalla Russia, e dal Sud America, viene estratto, raffinato e distribuito solo da imprese occidentali, i conglomerati dell'industria petrolifera anglo-americana. 

Vale la pena di notare che anche Gaza (che legalmente appartiene alla Palestina) ha dei vasti giacimenti di gas. C'è poi da ricordare che alcuni attori della finanza internazionale sono anche in posizione chiave negli apparato politico israeliano, come per esempio, Stanley Fischer è stato vice presidente della divisione "economie in via di sviluppo" della Banca Mondiale, poi è stato primo vice direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (IMF), poi vice presidente alla Citigroup ed infine governatore della Bank of Israel, dove rimane fino al prossimo infarto. Questi attori di grosso calibro hanno uffici a Wall Street, e determinano i fatti che ci riguardano, con collaborazione di grandissima parte di noi.


I soggetti criminali interessati da questa indagine sono
:

a) Gli agglomerati petroliferi anglo-americani (BP, British Petroleum è fusa con le american oil company); Total Fina El e il conglomerato russo.

b) I complessi dell'industria militare, gli appaltatori più importanti della cosiddetta "difesa":

Lockheed Martin Corporation (LMT),
The Boeing Company (BA),
Northrop Grumann
General Dynamics Corporation (GD),
Raytheon
British Aerospace;

c) conglomerati bio-tecnici, che posseggono i "diritti" sulle "proprietà intellettuali" sulla ricerca e produzione generica strategica; gli OGM sono una parte di questo sistema ma anche la produzione di batteri, virus, veleni, gas, pesticidi, diserbanti, defoglianti e altri agenti tossici per la guerra biologica e chimica;

d) le compagnie di punta dell'industria dell'informazione, dell'intrattenimento e della comunicazione, che hanno la stessa, identica, disposizione alla trivialità, sia che si tratti di fuorviare sui fatti che riguardano l'economia politica e la scienza delle finanze,  sia quando si tratta di alienare le verità sulle guerre nelle quali siamo tutti coinvolti in Medio Oriente. 
 
e) Le corporazioni finanziarie di Wall Street che finanziano tutti i soggetti contrapposti in guerra e ingrassano indebitando vincitori e vinti, oltre che sviluppando prodotti finanziari privi di valore come i "derivati". Esattamente come gli assassini sono presentati come vittime a Gaza, così le banche d'affari multinazionali sembrano le vittime della speculazione finanziaria; in realtà i risparmi e la ricchezza prodotta dal mondo economico produttivo sono stati indebitamente sottratti ai legittimi possessori, con le tecniche fraudolente dei cosiddetti "strumenti finanziari derivati".


Le crisi non sono il risultato di movimenti o eventi spontanei

Le crisi sono la conseguenza della manipolazione finanziaria che si permette con la deregolamentazione del sistema finanziario, soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito, la quale si accentua maggiormente in America dall'introduzione del financial services modernization act, del 1999; l'economia finanziaria ha la capacità di far fallire l'economia reale, paralizzando le catene del credito...

la speculazione finanziaria e valutaria produce variazioni verso l'alto e verso il basso senza necessariamente comprare o vendere, basta far circolare la giusta disinformazione in ambito finanziario; dietro questo processo ci sono interessi potenti che hanno i mezzi per prevedere e determinare gli eventi.

mercoledì 24 luglio 2013

Società offshore: procedura di costituzione con IBC

Una società offshore è semplicemente una società costituita in uno Stato estero. È piuttosto comune indicare con il termine società offshore, società offshore collocate in paesi esteri con condizioni fiscali più ragionevoli rispetto alle nostre.

Parecchi stati offrono opportunità di creare società offshore soggette ad imposizione fiscale bassa o prossima allo zero; Hong Kong è certamente una delle soluzioni più organizzate e sicure per costituire una società offshore; altri esempi di paesi con condizioni fiscali favorevoli alla tutela del risparmio che invitano investitori stranieri a costituire società offshore sono: Samoa, Seychelles, Isole Vergini Britanniche, Isole Marshall, Vanuatu, Regno Unito, Nuova Zelanda, Stati Uniti d'America, Portogallo, Austria, Olanda.

Ovviamente, la società offshore di Hong Kong rimane la scelta privilegiata per molti imprenditori della piccola e media impresa in cerca soluzioni leggere ed efficaci.
Costituire una società offshore serve naturalmente a ottenere sgravi sulla dura imposizione fiscale e a salvare i propri sudati risparmi; ma, oltre a ciò, creare una società offshore dà una moltitudine di altri vantaggi, fra i quali: la semplificazione della burocrazia, l'accesso a servizi rapidi ed efficienti, l'ottimizzazione dei costi di gestione, la riservatezza reale sui propri movimenti bancari, la protezione del patrimonio, e si potrebbe andare avanti a lungo sui molteplici ulteriori vantaggi per chi costituisce una società offshore e per chi costituisce società offshore a Hong Kong.

Nei confronti degli stati a fiscalità contenuta, che, in quanto tali, attirano gli investimenti di soggetti residenti in stati con regimi fiscali più rigidi (in alcuni dei quali, come l'Italia, la pressione fiscale è stata esasperata per decadi ed è fra le più elevate del mondo), è da sempre in atto una sconveniente e inappropriata politica di criminalizzazione da parte dei giornalisti poco avveduti, e degli stessi governi di quegli stati, i quali non riescono in nessuna maniera a percepire il fatto semplicissimo che ciò che sposta i capitali all'estero sono le migliori condizioni di sopravvivenza degli stessi capitali; non ci si vedrebbe costretti ad elidere il fisco e a costituire una società offshore se il clima fiscale fosse ragionevole, poco opprimente, favorevole allo sviluppo economico e basato su procedure semplici ed accessibili come è per le società offshore; ciò può valere per gli investimenti come per i risparmi.

Sulle società offshore, inoltre, va ricordato che, nonostante le leggende delle cosiddette "liste nere" dei paesi con sistemi fiscali razionali e contenuti, è perfettamente legale costituire una società offshore e resta attualmente legale per un soggetto residente in qualsiasi stato creare e utilizzare una società offshore.

La costituzione di Società offshore è strumentale spesso ai fini di protezione dei beni patrimoniali; la società offshore viene utilizzata come veicolo per la costituzione di trust, le società offshore divengono destinatarie di valori mobiliari e immobiliari, le azioni delle società offshore vengono poi destinate in Trust a fini di tutela del patrimonio e dello scopo sociale del Trust.

La cessione di quote azionarie nei cosiddetti paradisi fiscali avviene con elevata velocità di circolazione. Il sistema di common law su cui sono basate la maggior parte delle società offshore determina una semplicità di gestione senza paragoni; la contabilità è spesso nulla, in quanto la maggior parte dei paesi presso i quali sono collocate le società offshore sono paradisi fiscali.

Società off shore di nuova costituzione "tailor made company"
(operativa in 14 giorni lavorativi)

Giorno 1
Il Cliente trasmette una serie di informazioni ad IBC: Indirizzo, copia del passaporto e della carta d'identità di almeno un azionista e un direttore (i due ruoli possono anche essere ricoperti da una sola persona fisica), 3 ipotesi di nomi (ragione sociale) da attribuire alla nuova società (in ordine di preferenza), un acconto del 50% sulle competenze concordate.
I clienti possono inviare una e-mail a: info@iibca.com con le seguenti informazioni:

3 nomi da attribuire alla società in ordine di preferenza.
Titolare o socio
• Cognome
• Nome
• Numero di passaporto
• Nazionalità
• indirizzo di residenza
•% della partecipazione di ogni azionista
Direttore
• Cognome
• Nome
• Numero di passaporto
• Nazionalità
• indirizzo di residenza
Il preposto che avrà la firma autorizzata in banca; indicare se avrà potere di firma singolarmente o congiuntamente:
• Cognome
• Nome
• Numero di passaporto
• Nazionalità
• indirizzo di residenza
I documenti dovranno esserci inviati in copia via posta per garanzia di correttezza della modulistica.

Giorno 3
IBC confermerà al cliente se il nome scelto potrà essere usato.
IBC invierà al cliente i documenti per le firme.


Giorno 4
Il Cliente vorrà rispedire indietro i documenti firmati ad IBC per l'elaborazione, congiuntamente all'effettuazione del versamento del saldo.

Giorno 14
I documenti saranno disponibili al cliente:
Certificato di costituzione. (CI)
Business Registration Certificate (Certificato di registrazione dell'impresa).
Quando i due certificati sono disponibili, il cliente è già in grado di operare e di intraprendere qualsivoglia attività commerciale o logistica prevista nello statuto dell'atto costitutivo la sua società.

Giorno 18
Saranno disponibili per il cliente i kit di società (timbri, sigilli, libro dei soci e registri amministrativi)
Nota importante
Il tempo necessario è espresso in giorni lavorativi, non giorni di calendario.
Esiste una procedura accelerata che può ridurre i giorni lavorativi a 7 ma comporta una serie di costi aggiuntivi.
L'intero processo di costituzione e di servizio termina qui. L'azienda di nuova costituzione è in grado di operare nel giro di 14 giorni.

 2 - Ready Made Company (operativa in 3 giorni lavorativi)

Giorno 1
Il Cliente sceglie l'azienda che vuole acquisire in base al nome, all'anzianità e a una serie di altri parametri facoltativi da una lista di imprese inattive messa a disposizione dall'autorità competente.
Il Cliente trasmetterà ad IBC alcune informazioni necessarie per la preparazione dei documenti, esse comprendono: indirizzo, copia del passaporto e della carta d'identità di almeno un socio/titolare e di un Direttore; le due figure possono essere rappresentate anche qui da una sola persona fisica.
Il nome dell'azienda scelto dalla lista aziende fornita.
Il pagamento integrale delle imposte di registrazione e delle competenze per il servizio annuale è obbligatorio.

Giorno 3
IBC invierà il certificato di incorporazione e i kit di società (timbri, sigilli, libro dei soci e registri amministrativi)  al cliente.
Quando il Certificato di incorporazione è disponibile per i cliente, egli è già in grado di utilizzare l'azienda per operare ed intraprendere qualsiasi transazione commerciale compresa nel suo statuto, anche se qualche processo di registrazione sarà completato nei giorni successivi.

I clienti vorranno inviare una e-mail a: info@iibca.com con le seguenti informazioni:
Nome della società prescelta.

Titolare/Socio
• Cognome
• Nome
• Numero di passaporto
• Nazionalità
• indirizzo di residenza
•% della partecipazione di ogni azionista

Direttore
• Cognome
• Nome
• Numero di passaporto
• Nazionalità
• indirizzo di residenza
Operatore preposto all'interazione con le banche: Chi sarà autorizzato a firmare, singolarmente o congiuntamente.
• Cognome
• Nome
• Numero di passaporto
• Nazionalità
• indirizzo di residenza
I nostri clienti vorranno inviare copie dei passaporti e degli altri documenti anche via posta a garanzia della corretta compilazione dei documenti necessari.
IBC invierà i documenti al cliente per la firma.
Il Cliente vorrà rispedire ad IBC i documenti firmati per l'elaborazione.
IBC invierà al cliente i documenti elaborati e il certificato di registrazione delle imprese.

L'intero processo di integrazione e di servizio termina qui in 6 giorni lavorativi ma l'impresa di nuova costituzione può già operare dal terzo giorno lavorativo successivo alla data della prima presentazione dei documenti e del versamento delle competenze.

Gestione amministrativa e formalità obbligatorie.
IBC gestisce per i suoi clienti anche le formalità annuali e gli adempimenti burocratici a scadenza fissa. A Hong Kong, ogni società deve depositare un documento di dichiarazione dei redditi su base annua (In Cina, il deposito della documentazione fiscale è su base mensile). La maggior parte dei clienti utilizza la data del 31 / 3, che coincide con la fine dell'anno fiscale (per far collimare le date con le scadenze del governo, ma in realtà ogni impresa è libera di scegliere qualsiasi altra data). Naturalmente, per le piccole e medie imprese, il lavoro di contabilità e revisione contabile viene fatto una volta l'anno.
Alcune formalità annuali obbligatorie per una società a responsabilità limitata registrata a Hong Kong sono le seguenti: obbligo di registrazione delle imprese (OAE) e rinnovo annuale della registrazione delle imprese, obbligo di registrazione presso Company Registry (CR). Occorre predisporre un rendiconto annuale, anche se non è intervenuto nessun cambiamento durante l'anno sui fatti della gestione, per esempio anche se non sono stati modificati il capitale, uno o più soci o uno o più direttori della società.
Durante l'anno, qualsiasi modifica delle quote di capitale conferite, assunzione o licenziamento di direttori, subentro di soci o altro, deve essere depositata presso il CR. Le informazioni devono essere archiviate e pronte per gli organi pubblici di verifica al fine di tutelare gli interessi della società e dei terzi.

Inland Revenue Department (IRD)
Rendiconto di dichiarazione dei redditi per l'IRD

Profit Tax - una volta all'anno, imposta sui redditi d'impresa, solo per le aziende che operano transazioni commerciali all'interno dell'area giurisdizionale di Hong Kong. I redditi derivanti da operazioni con tutti gli altri paesi del mondo, che non riguardano transazioni dirette in Hong Kong - cioè non hanno a che fare con le vendite di prodotti e servizi sul suolo fisico di Hong Kong -  sono esenti da imposte.

Salaries Tax (rendiconto del datore di lavoro sulle eventuali retribuzioni ai dipendenti residenti in Hong Kong) - una volta all'anno.

Obbligo di mantenere libri e registri contabili per le elaborazioni di bilancio e per la dichiarazione dei redditi in sede per 7 anni.
C'è poi da notare che:
A) anche le aziende inattive registrate a Hong Kong devono presentare i rendiconti elencati qui di sopra.
B) Quei pochi libri obbligatori e le varie registrazioni che avvengono durante l'anno dovrebbero essere annotate accuratamente e tenute a supporto di qualsiasi rendiconto finanziario o fiscale. IRD può fare delle verifiche su come vengono annotati i fatti di gestione; qualora la classificazione dei documenti fiscali non fosse ordinata IRD potrebbe avanzare dubbi sull'autenticità dei numeri indicati nelle dichiarazioni dei redditi; da qui in poi potrebbero conseguire accertamenti fiscali, stime e valutazioni di bilancio, ammende e altre scocciature che non rendono fluido il processo economico, operativo e finanziario dell'impresa operativa in Cina continentale e a Hong Kong.

Cessazione, metodi e costi.

Cancellazione
E' il metodo meno costoso e più rapido, la spesa totale si aggira sui 300 EUR e comprende anche le imposte governative. Vi sono alcuni vincoli:
l'attività dell'impresa e le transazioni devono essere cessate; non devono esserci vincoli o debiti sospesi verso terzi esterni all'impresa; devono essere evasi tutti gli obblighi nei confronti degli enti pubblici e non devono esservi sospesi in termini di rendiconti o di mancanze sui versamenti di tasse o imposte previste dalla normativa vigente a Hong Kong. Il preposto deve mantenere un archivio della documentazione prodotta per un periodo a seguire.

Liquidazione
Nei casi di liquidazione voluta dai soci della società registrata in Hong Kong, le condizioni sono due: che i soci siano d'accordo sulla liquidazione e che non vi siano rapporti di insolvenza. Il costo complessivo si aggira sui 3000/4000 EUR.

Liquidazione forzosa
Nei casi di insolvenza e di liquidazione forzosa ottenuta con ricorso presso l'organo giudiziario competente per la giurisdizione di Hong Kong, la tassa da versare all'atto della presentazione del ricorso è di circa 1100 EUR e le altre spese sono poi consolidate in rapporto all'andamento della discussione in aula innanzi al giudice. Non sono abilitati ad esercitare procura presso tribunali in Hong Kong e, ancor meno in Cina Popolare, avvocati stranieri. Quindi gli studi di consulenza legale italiani operanti in Cina e in Hong Kong, come anche gli altri studi stranieri, si appoggiano tutti a corrispondenti locali, sempre.
Consulenza contabile e servizi di segreteria in Cina e Hong Kong, domiciliazione società italiane in Cina e Hong Kong; per contenere al minimo i costi sostenuti dagli imprenditori che si rivolgono ai marcati Asiatici. Costituzione di nuove società, acquisizione di società esistenti in Hong Kong, espletamento delle formalità burocratiche ed amministrative.

Per avere più dettagli sulla procedura per aprire una società estera offshore, click qui.










venerdì 19 luglio 2013

Manomissione dei prezzi, assoggettamento dei salari e forme pervertite di sovranità sovranazionale

Shock economici indotti dai "Chicago Boys": Cile e Argentina, crisi e riforme macro-economiche, povertà, guerra e dislocazione economica, le medicine letali del fondo monetario internazionale: Rwanda, India, Vietnam, Russia, Yugoslavia ed Europa occidentale, forme pervertite di sovranità extra-nazionali.
 

Cile, 11 settembre 1973

Il colpo di stato in Cile si ha l'undici settembre del 1973. (Bisognerebbe poi studiare le tesi di Franceschetti per verificare la ricorrenza di date particolari, come l'undici settembre). Il presidente eletto, Salvador Allende, viene sostituito; la giunta militare guidata dal generale Augusto Pinochet s'insedia al potere. Poche settimane dopo il colpo di stato militare, Pinochet ordina l'aumento del prezzo del pane, da 11 a 40 escudos; un vigoroso, improvviso, aumento del 264%.

I "Chicago Boys" e il trattamento di shock economico
Questo trattamento di shock economico, imposto in Cile attraverso la dittatura militare, è stato progettato da un gruppo di economisti che si fanno chiamare: "Chicago Boys", discepoli di Milton Friedman, addestrati a Chicago, che pullulano nelle università di economia e soprattutto presso l'Institute of Economics of the Catholic University of Chile. Quell'undici settembre, dopo le bombe al palazzo presidenziale di La Moneda, il governo militare impone il coprifuoco per 72 ore. Quando le università riaprono, pochi giorni dopo, molti di quegli insegnanti, "Chicago-Boys" della Institute of Economics of the Catholic University of Chile, vengono nominati in posizioni chiave dei vari ministeri rimpastati dal governo militare.


Aumento dei prezzi, congelamento dei salari per allontanare spinte inflazionistiche
I prezzi alimentari salgono alle stelle, i salari e gli stipendi vengono congelati, per garantire la "stabilità economica" e per "allontanare le spinte inflazionistiche".
Attraverso la manomissione dei prezzi, con l'assoggettamento dei salari e degli stipendi, la vita delle persone è stata distrutta; l'economia di un'intera nazione viene destabilizzata. L'intero paese precipita in miseria. In meno di un anno, il prezzo del pane in Cile aumenta almeno 36 volte; l'85% della popolazione cilena viene spinta sotto la soglia della povertà.

Le crisi non sono spontanee, sono manipolate a vantaggio d'altri

Questi fatti dovrebbero toccare il cuore degli appassionati di economia, magari anche quella degli economisti, o quella dei giornalisti, criminali e ignoranti; perché gli eventi in economia, anche quelli della nostra economia, non sono naturali, sono pilotati; le crisi sono manipolate, e, ai primi sintomi di una crisi economica, uno dovrebbe subito cercare di indagare chi la sta determinando e perché.

Riforme macro-economiche, ampi processi di trasformazione politica e sociale

È già qui che bisognerebbe stare attenti ad un fatto elementare che sfugge sempre ai giornalisti bugiardi e ignoranti: le riforme macro-economiche non sono né "neutrali" né separate dai più ampi processi di trasformazione politica e sociale. Andate a vedere l'interpretazione cilena, post 11/9/73, del cosiddetto "libero-mercato" e del così bene organizzato strumento della "repressione economica." Sono fatti che aiutano a capire quello che accade oggi in Italia e in Europa.

Argentina, copia-carbone del colpo di stato CIA in Cile
Un paio d'anni dopo la tragica repressione economica della popolazione cilena, in Argentina, si ha un altro colpo di stato. Decine di migliaia di persone vengono arrestate e assassinate. La presa di possesso del governo in Argentina è la copia carbone del colpo di stato architettato dalla cosiddetta CIA in Cile. (Gli elementi dell'agenzia cosiddetta CIA sono, da quando l'agenzia è stata ufficialmente istituita, in giro per il mondo a creare disordini, destabilizzazioni, attentati dinamitardi, turbative elettorali, insurrezioni, colpi di stato, e via così, nell'interesse di alcune corporazioni multinazionali: quali?)

Oltre la repressione economica, i massacri e le violazioni dei diritti civili, vengono imposte le riforme del cosiddetto "libero-mercato", questa volta, sotto la supervisione dei creditori di New York.

Povertà, guerra, dislocazione economica = globalizzazione.

L'esperienza dei "Chicago Boys" in Cile e in Argentina, le medicine forti imposte ad economie autosufficienti per demolirle, è un esercizio che poi viene ripetuto altrove, nazione dopo nazione.

La medicina letale del Fondo Monetario Internazionale
Le letali prescrizioni economiche del IMF, il Fondo Monetario Internazionale senza fondo, imposte con il pretesto del "programma di aggiustamenti strutturali" (“structural adjustment program”), espressione con la quale molti imbecilli italiani si riempiono la bocca in televisione e sulla stampa in questi mesi, sono ripetute in più di 150 paesi in via di sviluppo. La medicina del Fondo Monetario Internazionale, dopo i primi lavori in Cile, Argentina e Perù, nutrendosi inesorabilmente di povertà, guerra e di dislocazione economica, produce quegli ampi processi di trasformazione politica e sociale che vengono ripetuti continuamente dai burattini al potere, come fossero elementi di un "nuovo ordine mondiale".

Privatizzazioni: economie nazionali all'asta
Durante questo processo, maggior parte dei regimi militari in America Latina vengono trasformati dagli stessi poteri in regimi cosiddetti "democratici" ai quali si affida il compito raccapricciante di mettere all'asta le economie nazionali in conseguenza dei programmi di privatizzazione patrocinati dalla Banca Mondiale.

Perù
: terapia d'urto dello shock economico
Nel periodo delle elezioni in Perù del 1990, l'economia nazionale è in crisi. Il governo populista uscente di Alan Garcia viene messo nella "black list" del IMF. Il 28 luglio del 1990 Alberto Fujimori diventa il nuovo presidente. Solo pochi giorni dopo, si ha la terapia d'urto dello shock economico. Il prezzo del combustibile cresce 31 volte e prezzo del pane sale almeno dodici volte nello spazio di un singolo giorno. Il Fondo Monetario Internazionale, IMF, è costantemente in consultazione con la tesoreria statunitense ed entrambi lavorano dietro le quinte. Le riforme, imposte in nome della cosiddetta"democrazia", sono molto più devastanti delle terapie adottate in Cile ed Argentina, nel pugno della dominazione militare.  

Rwanda: contadini, siate più competitivi.
Tra gli anni 1980 e 1990, il Rwanda è uno stato povero, ma ha raggiunto l'autosufficienza nella produzione alimentare. Dal 1990 in poi, l'economia nazionale del Rwanda viene distrutta; la sua vibrante agricoltura viene destabilizzata; il fondo senza fondo dell' IMF domanda l'apertura del mercato interno al "dumping" delle sovrapproduzioni di grano dell'Europa e degli Stati Uniti. Lo scopo dichiarato è quello di incoraggiare i contadini del Rwanda a diventare più competitivi.

L'indagine di Michel Chossudovsky, dal 1992 al 1995, su India, Bangladesh, Vietnam, Kenia, Marocco, Nigeria, Egitto e Filippine, rivela lo stesso modello d'interferenza, di manipolazione economica e politica, degli enti nominati di sopra che sono basati a Washington.

India e Vietnam, dov'è finito il riso?
In India, per conseguenza diretta delle medicine forti del IMF, milioni di persone sono messe alla fame. In Vietnam, una delle economie fra le maggiori produttrici di riso, si hanno carestie a livello locale che derivano direttamente dalla liberalizzazione dei prezzi e dalla deregolamentazione del mercato del grano.

Gorbachev, investitore in USA e divo delle televisioni occidentali in URSS.

Quando si decide di interrompere la tragica frode della cosiddetta "guerra fredda" e si abbatte il muro di Berlino (che non è "crollato", come dicono i ripetitori di luoghi comuni), pare a tutta la stampa occidentale che "finalmente si potrà vivere in pace" e che "finalmente si aprono nuovi promettenti mercati di sbocco all'Est". Gorbachev, grande associato dei capitalisti in occidente, e grande possidente di beni patrimoniali negli USA, divenuto subito un divo per l'industria dell'informazione occidentale, applica diligentemente, puntigliosamente ed immediatamente tutte le indicazioni dell'elenco della spesa suggerite da IMF, dalla stampa occidentale e dagli economisti americani più sponsorizzati; e cioè:


1) Immediata liberalizzazione dei prezzi,
2) privatizzazione subitanea di tutta l'industria più rilevante,
3) investimenti statali nell'industria pesante e automobilistica, che è legata alle vendite dei prodotti petroliferi.

Anche in questo caso, le riforme del IMF sono letali. Dal 1992 in poi, tutti gli stati della precedente Unione Sovietica, da quelli baltici fino alla Siberia orientale, si ritrovano in povertà; gli stati dell'Europa dell'Est vanno in miseria; si hanno carestie in alcune regioni rurali e alla prima occasione utile di libere votazioni, come avviene in Polonia, i cittadini votano subito comunista. Le promesse teoriche di democrazia servono ad introdurre riforme economiche "a strozzo" che demoliscono i sistemi economici e li demoliscono in poco tempo, soprattutto quando sono già stremati da anni di economia gestita dalle varie forme di "capitalismo di Stato", cosiddette "comuniste".

Yugoslavia: bancarotta indotta

In Yugoslavia si attua subito un programma di bancarotte indotte, escogitato dagli economisti della Banca Mondiale. Tra il 1989 e il 90, 1100 imprese industriali vengono chiuse e più di 614.000 lavoratori di quelle industrie vengono messi in mezzo alla strada. Questo è solo l'inizio di un periodo di demolizione della federazione iugoslava.

Espansione della povertà su scala mondiale
Dal 1997, il mondo è molto cambiato. La povertà, che si cerca di ottenere attraverso quelle tecniche di finanziamento a strozzo, condizionato da riforme fiscali oppressive e da manipolazione dei prezzi e congelamento dei salari, si distribuisce e si espande su tutto il pianeta; essa affligge oggi anche l'Europa occidentale e il Nord America. Nel frattempo, le "sovranità" nazionali, che anche fino a ieri erano governate e pilotate indirettamente da burattinai invisibili al pubblico della stampa e della televisione, vengono scalzate per dar luogo ad altre forme pervertite di sovranità formale sovranazionale.

I diritti civili e le libertà individuali, che venivano anche prima tranquillamente calpestati, oggi vengono abrogati anche in senso formale. Tutto ciò è intimamente collegato alle guerre che stiamo mantenendo.

mercoledì 17 luglio 2013

Il più grande crimine non è il più grande crimine

Ciò che si è fatto e che si fa in Europa è certamente un crimine, sì, ma non è il più grande crimine da dopo la fine della seconda guerra mondiale e ricalca fedelmente ciò che è già stato fatto altrove. Le coscienze dovrebbero considerare anche gli altri crimini, come fatti non lontani, se non altro perché anch'essi influiscono sulle loro vite e sulle probabilità della loro sopravvivenza. Altri crimini hanno provocato molte più vittime innocenti, sono stati perpetrati con modalità molto simili a quelle del mondo presente e da soggetti riconducibili, più o mano, alle stesse famiglie e agli stessi indirizzi.

Anche quei crimini ci devono interessare e anche quei crimini ci riguardano, moralmente e materialmente. Il vero potere è potere vero, sì, potere che influisce più di quello che appartiene ai pupi della scena politica, sì; ma non è l'unico responsabile.

Anche i giornalisti e i pupi ai governi sono criminalmente responsabili e vanno perseguiti.

I giornalisti della stampa privilegiata dal capitale e della televisione sono criminalmente colpevoli di aver partecipato alle frodi finanziarie su scala mondiale (che non si avrebbero senza informazioni surrettizie) e ai più efferati crimini di guerra in cui si sono ammazzate milioni di vittime innocenti ed altri se ne ammazzano ancora, in questo preciso momento.

"È più facile perseguire la CNN o la BBC, piuttosto del Pentagono", dice sobriamente il Prof. Chossudowsky, e la sua idea è sempre una buona idea. Siccome, media tradizionali e Pentagono, sono entrambi colpevoli, possiamo iniziare a sfilare le carte dalla base del castello e far crollare tutta l'impalcatura fraudolenta della finta lotta al terrorismo posticcio.

Il collasso economico su scala mondiale è intimamente correlato con le varie invasioni in medio oriente. Gli attori politici ed economici sono gli stessi di queste e di altre invasioni.


Crisi Economica "Globale".


La presente tragedia economica italiana ed europea inizia ad essere percepita e discussa, apertamente, subito dopo la crisi dinamica originata negli Stati Uniti d'America tra il 2007 e il 2008. La crisi finanziaria interessa tutto il pianeta e, per conseguenza, desta le coscienze degli europei su una recessione economica pianificata che inizia nei fatti molto prima del 2007 e che è causata da altri fattori primari.

Ma ricordiamoci che i fatti sono correlati; i problemi che strozzano gli imprenditori in Italia e in Europa, che generano disoccupazione e che danno luogo ai salassi per le famiglie, sono la conseguenza di eventi accaduti altrove e di decisioni prese altrove.

Smettere di sostenere tutti questi fatti e tutte queste decisioni, come se fra di esse ve ne fossero di cattive e di buone, di giuste e di ingiuste, è il primo passo per un cambiamento.

"Il più grande crimine da dopo la fine della seconda guerra mondiale".
Le prime vittime della seconda guerra mondiale sono stimate in un numero di morti ammazzati che oscilla fra i 60 e i 65 milioni. Di questi morti ammazzati, 27 milioni sono russi, 10-20 milioni sono cinesi, 6 milioni sono ebrei, come si sa, altri 6 milioni sono tedeschi, 3 milioni polacchi non ebrei, due milioni e mezzo sono giapponesi, un milione e mezzo sono iugoslavi; Austria, Italia, Francia, Inghilterra, Romania, Ungheria e Stati Uniti d'America contano i loro morti ammazzati, ciascuno, fra i 250 mila e i 500 mila.

Ammazzare milioni di persone, dopo il 1945, non è criminale?
Gli interventi militari con i quali si bombarda su milioni di civili sconosciuti non sono crimini? La buffonata dell'undici settembre non è un crimine? Sono state ammazzate 3000 persone ignare sul momento e, con il pretesto dei terroristi fantocci, ne sono stati ammazzati alcuni milioni, in giro per il mondo, ed altri se ne stanno ammazzando in questo momento. Non sono questi dei crimini contro l'umanità? Non sono crimini di guerra? Non è possibile che PR Barnard non sappia della frode dell'undici settembre e che non sia d'accordo sul sì, questi sono crimini. E, se non fosse che gli attori sono più o meno sempre gli stessi, sarebbero anche più gravi del "più grande crimine" di PR Barnard, che resta comunque un crimine, anche se non il più grande da dopo la seconda guerra mondiale.

Elenco provvisorio degli interventi criminali USA-NATO (e agenzie associate) dal 1945 ad oggi
Infatti, dal 1945 in poi, di interventi (militari e pseudo-militari) criminali che hanno causato morti ammazzati e genocidi, se ne contano diversi; lo storico William Blumm, che ha lavorato per il Dipartimento di Stato Americano negli anni settanta, ha diligentemente elencato una serie di operazioni criminali condotte direttamente e indirettamente dal suo governo in giro per il mondo; anche se non è riuscito a ricordarsi di tutti i crimini di stato e di enti di stato di questi anni, su una delle sue opere, Killing Hope, sono elencati gli Stati in cui le organizzazioni militari USA-NATO (e i loro associati, più o meno sotto copertura) hanno organizzato ed attuato: bombardamenti pesanti, anche con armi nucleari "leggere", guerra, guerriglia, colpi di stato, attentati terroristici firmati a nome d'altri soggetti, commercio di droghe pesanti e sintetiche, rivolte, sommosse e delinquenza giovanile; eccoli in ordine cronologico.


Cina, 1945-1960;
Italia, 1947-1948;
Grecia, 1947-1950;
Filippine, 1940;
Corea, 1945-1953;
Albania, 1949-1953;
Europa dell'Est, 1948-1956;
Germania, 1950;
Iran, 1953;
Guatemala, 1953-1954;
Costa Rica, 1950;
Siria, 1956-1957;
Medio Oriente1957-1958;
Indonesia 1957-1958;
Europa occidentale 1950-1960;
Guinea Britannica 1953-1964;
Unione Sovietica 1940-1960;
Italia,1950-1970: supporto agli orfani della chiesa e al terrorismo filofascista;
Vietnam, 1950-1973;
Cambogia, 1955-1973;
Laos, 1957-1973;
Haiti, 1959-1963;
Guatemala, 1960;
Ecuador, 1960-1963;
Congo, 1960-1964: l'assassinio di Patrice Lumumba.
Brasile, 1961-1964: introduzione del meraviglioso mondo delle squadre della morte.
Perù, 1960-1965;
Repubblica Dominicana,1960-1966;
Cuba, 1959-1980;
Indonesia, 1965: liquidare il presidente Sukarno e con lui altri 500 mila.
East Timor, 1975;
Ghana, 1966: Kwame Nkrumah "sta esagerando.."
Uruguay, 1964-1970;
Cile, 1964-1973;
Grecia 1964-1974: "'Affanculo il vostro Parlamento e la vostra Costituzione" - dice il presidente americano.
Bolivia 1964-1975: all'inseguimento del banchiere Che Guevara..
Guatemala 1962 to 1980;
Costa Rica 1970-1971;
Iraq 1972-1975: operazioni di guerra sotto copertura non dovrebbero essere confuse con il lavoro missionario.
Australia 1973-1975;
Angola 1975-1980;
Zaire 1975-1978: il matrimonio celeste di Mobutu e la CIA;
Jamaica 1976-1980: Kissinger's ultimatum;
Seychelles 1979-1981: ecco un'altra area d'importanza strategica.
Grenada, 1979-1984: dove installare una delle industrie più fiorenti di Washington.
Marocco, 1983;
Suriname, 1982-1984: ancora una volta il capro espiatorio cubano.
Libia, 1981-1989: Ronald Reagan incontra i suoi pari.
Nicaragua, 1978-1990: destabilizzazione in lento movimento.
Panama, 1969-1991: "Come freghiamo il nostro fornitore di droghe pesanti".
Bulgaria, 1990/Albania 1991: "Insegnamo ai comunisti la vera natura della democrazia".
Iraq 1990-1991: olocausto nel deserto del Bush padre
Afghanistan, 1979-1992: la Jihad fabbricata in USA.
El Salvador, 1980-1994: ammazzare in nome di diritti umani, stile americano.
Haiti, 1986-1994: toglietemi dalle palle questo prete turbolento.
Somalia, 1993.

Poi, altri grandi crimini dal 1992 ad oggi.
Perù, Messico, Colombia ed Equador, continuano negli anni '90 gli interventi per eliminare i dissidenti, come accadeva prima in America Latina, durante gli anni '60 e '70.

Russia, Mongolia, Bosnia, violente interferenze nelle elezioni;

1999, bombardamenti sulle popolazioni civili e innocenti della Serbia e del Kosovo, per 78 giorni ininterrotti, per la disintegrazione della repubblica federale socialista iugoslava, superstite del comunismo.

2001:
a) auto-attentato a New York, 11 settembre, con la demolizione controllata di 3 torri "gemelle".
(conferenza malese, conferenza canadese, David Griffin, Michael Ruppert)
b) bombardamento e invasione dell'Afganistan;
c) ancora pesanti interferenze nelle elezioni in Nicaragua.

2002
a) continuano gli eccidi di vittime innocenti in Afganistan;
b) tentativo di colpo di stato contro Chavez in Venezuela;
c) Filippine
d) Corno d'Africa
2003:
Iraq;
Liberia;

2004: 
Pakistan nord ovest;
Attentato a Madrid;
2005
Auto-attentato a Londra del 7 luglio
2007: Africa Trans-Sahariana;
2010: Yemen
2011: Sudan e Libia
2012: Siria

L'elenco, purtroppo, non è completo; per il momento serve solo a dire due cose:
1) il più grande crimine non è il più grande crimine e non ha ancora prodotti i danni che gli stessi attori di qeusto crimine, hanno compiuto e compiono con il nostro ignorante compiacimento (quando decidiamo quale guerra sia giusta e quale guerra sia sbagliata, quando approviamo la guerra con il paradossale pretesto della pace) o con la nostra frettolosa indifferenza.
2) c'è un legame fra quel crimine e gli altri crimini, perché gli attori sono sempre gli stessi da almeno un secolo. Non si risolve nulla senza aver investigato quel legame. 

Sull'esempio del crimine europeo e degli stati esautorati di PR Barnard
Si può anche ipotizzare il ritorno delle banche centrali agli Stati nazionali con sovranità monetaria. Magari. Si può ipotizzare, ma rimane un'ipotesi se non si comprende che il succo della questione sta in chi effettivamente controlla la banca centrale, direttamente e indirettamente. Quando PR Barnard prende ad esempio di banca centrale di uno stato con sovranità monetaria la Federal Reserve, statunitense, dimentica di indagare a chi appartiene la Federal Reserve e chi la gestisce effettivamente, perché, chiunque sia, non trova rappresentazione negli organi istituzionali del territorio statunitense. La Federal Reserve è e si considera un'"agenzia" - per bocca dello stesso Alan Greenspan, che dice proprio "agenzia" - separata dal governo federale in senso sia formale che sostanziale. Per fare un esempio concreto circa l'autonomia della banca centrale statunitense, nessun ente di stato federale ha alcuna giurisdizione per fare verifiche, chiedere spiegazioni o notizie sull'attività della Federal Reserve. Si tratta di una banca autonoma in uno stato che avrebbe un sistema monetario a "moneta sovrana". Ma, se non è soggetta al controllo di nessun ente istituzionale rappresentativo dell'elettorato, se è assolutamente autonoma e non deve rendere conto a nessuno, come si fa a dire che è la banca centrale "dello" Stato? La Federal Reserve decide la politica monetaria degli Stati Uniti d'America, e influisce sulla politica monetaria del resto del mondo, e lo fa come organizzazione non istituzionale, come entità che lavora essenzialmente per sé stessa, servendo gli interessi dei suoi gestori.

sabato 13 luglio 2013

Fisco: mancati incassi per 500 miliardi, e 'sti cazzi?

"Fisco, negli ultimi dodici anni mancati incassi per 500 miliardi. Lotta all'evasione: dal 2000 al 2012 riscontrata evasione per 807,7 miliardi di euro. Incassati solo 69 miliardi."

Dal 2000 al 2012, per distogliere l'attenzione delle masse dei babbei dai reali problemi economici creati dall'Euro e dalle dissennate politiche austere e restrittive, le agenzie che lavorano per le élite al potere, come l'agenzia dell'entrate, hanno emesso ruoli per 807,7 miliardi di euro. Ciò significa che si è montato il rapporto di verifica fino a decidere di dichiarare che l'evasione (che, in quanto evasione, non dovrebbe essere presente e quindi non si dovrebbe sapere come quantificarla se non con stime fantasiose) è stata misurata in oltre 807 miliardi (in dodici anni, cioè, in media, 67 miliardi all'anno).

La somma effettivamente riscossa è di "appena" 69 miliardi, nonostante la pressione fiscale sia al 70 per cento per le aziende e al 50% per i privati; cioè, nonostante le nuove imposte, e nonostante i contribuenti italiani siano continuamente dissanguati dalla sempre più esagerata oppression fiscale, l'ufficio delle entrate lamenta riscossioni inferiori rispetto alle aspettative; eppure il fatto è semplicissimo: se non c'è crescita economica, se non ci sono consumi, la produzione si rallenta e poi si ferma; da ciò discende una conseguenza tanto logica quanto inoppugnabile; si genera meno reddito imponibile. L'economia, quando rallenta, genera meno reddito, per tutti, e quindi meno profitti da tassare; la conseguenza è, ed è sempre stato così, che le entrate dello stato, in modo apparentemente paradossale, diminuiscono con l'aumento della pressione fiscale ogni volta che l'aumento di pressione fiscale contribuisce - come fa - a rallentare la crescita economica, la produzione, la distribuzione, il consumo. Non girano beni, non girano prodotti, non gira denaro, non si produce reddito, si versa di meno all'erario, si versano le ultime gocce di sangue, prima di morire.

Come fanno giornali e TV ad insistere senza pudore sulle idiozie?

Perché i giornalisti sono così imbecilli? E come fanno, quelli che li ingaggiano, a selezionarli così perfettamente imbecilli? Insistono a dire cazzate, come, naturalmente, anche tutti i politici che spingono verso l'obiettivo comune, quello del nuovo ordine mondiale che pare voler avere in Europa uno Stato accentratore con poteri semi-assoluti. Il ruolo degli inetti che in politica cercano di vendere il "più Europa" e il "restiamo nel sistema Euro" è un ruolo meschino, sempre più anime se ne stanno rendendo conto; ma, perlomeno loro sono pagati per continuare a far danni sull'economia e a generare più confusione nell'opinione delle masse. I giornalisti, invece, mi pare, perlomeno molti di loro, e non solo in Italia, mi pare che siano degli idioti naturali e degli spontanei inseguitori di luoghi comuni.

Giornalisti che non mentono
Non mentono, cioè, sono veramente ignoranti e veramente deficienti. Chi gestisce le pubbliche relazioni, se ha interesse a confondere l'opinione delle masse con dei luoghi comuni e delle razionalizzazioni evidentemente false, non deve fare grande fatica. Deve solo assicurarsi di assumere giornalisti idioti. E più sono idioti più li deve far crescere; l'opportunismo esasperato di lecca-culi prostrati come Montanelli, Vespa e Mentana è superato; oggi, serve meno; bastano dei semplici idioti, semi-analfabeti, come Gruber, Travaglio, Fede e tantissimi altri, che maneggiano i luoghi comuni come le scimmie le noci di cocco. E non nominiamo quelli che lavorano per le famiglie capitaliste più rappresentative del padronato estremo, quelli che scrivono sul Corriere della sega, su repubblica o su il sole 24 ore. La sola cosa che riesce più ridicola rispetto alle puttanate che dicono è che c'è ancora una moltitudine di babbei che ci crede e che non ha tempo per leggere saggi ma ha tempo, sempre per rincoglionirsi con i giornali. La carta di giornali, come dice il buon prof. Bagnai, serve per incartare il pesce.

Ora pare che la commissione finanze della camera sia in imbarazzo per via della modesta cifra che lo Stato italiano è riuscito ad esigere con la forza, dissanguando i lavoratori e il risparmio privato, nella cosiddetta "lotta all'evasione". Ma non prova questo che, proprio con la lotta all'evasione, non cava una rapa? Non dimostra forse che le priorità sono altre e che bisogna imparare a leggere i numeri da sinistra a destra e a metterli in ordine decrescente?

LA RISCOSSIONE - Mercoledì il presidente del consiglio Enrico Letta ha sottolineato ancora una volta la propria ignoranza e incompetenza, se non si vuole dire la propria assoluta malafede e disonestà intellettuale, ripetendo quanto sia importante "combattere l'evasione fiscale". "Sarà una lotta senza quartiere" ha minacciato. Una lotta che non consentirà alle agenzie delle entrate di incassare di più ma che certamente contribuirà a demolire ancora di più l'andamento del sistema economico, riducendo ulteriormente la crescita e abbassando ancora di più il reddito pro-capite. Pare una strategia illogica ma lo scopo è proprio questo, pare, a meno che non si voglia immaginare che i burattini alla gestione del potere siano tutti imbecilli come i giornalisti e che chi li manovra non sappia cosa sta facendo. La crisi, tanto più è traumatica e tanto meglio è, serve per determinare grandi mutamenti sociali in meno tempo. Ecco perché taluni grandi, veramente ricchi, investitori, investono sulle crisi, e sui conflitti sociali, e sulle guerre; perché, oltre ad arricchirsi sottraendo a chi ha già di meno, ottengono quei cambiamenti che favoriscono la loro sintesi delirante: quella di tenere schiacciate le altre classi sociali, quelle medie, quelle basse, quelle medio-basse, medio-borghesi, medio-proletarie, tutte, insomma, tutte le classi che non siano "LA classe".

Secondo le tabelle della Commissione finanze, di quegli 807 miliardi, dopo le procedure di contenzioso, arriva a 545 miliardi; di questi, oltre 100 sono riconducibili a soggetti falliti (visto?). Altri 452 miliardi di euro sono riferibili ad "appena" 121.409 grandi debitori. Insomma, alla fine sono riusciti a sottrarre "solo" il 20% di quello che avrebbero voluto prendere.


Il resto delle stupidaggini scritte nell'articolo del Corriere della sega per oggi ce le risparmiamo. Non esiste un modo per far comprendere al più gran numero d'individui la differenza fra i fatti e gli errori. Chi resiste l'oppressione fiscale vive nell'angoscia e nel senso di colpa; chi tenta di tutelare il proprio reddito e il proprio risparmio dai corvi delle agenzie delle entrate è convinto di compiere atti impuri e di agire in modo immorale e illegale. Invece è vero l'opposto. Le agenzie delle entrate non lavorano per il bene della collettività, lavorano per enti privati non statali; gli stati stessi, i loro governi "democratici", non lavorano per il bene della collettività dei cittadini che li hanno eletti, no, essi lavorano per enti privati, per interessi di corporazioni private. Queste corporazioni private monopolizzano i mercati, dominano la finanza, ed hanno una tale influenza sui soggetti pubblici incaricati di gestire gli affari di Stato, che possono rimpiazzarli in qualunque momento. L'uomo politico è costretto a farsi corrompere dalle loro lusinghe, altrimenti perderebbe il posto e si ritroverebbe disoccupato, oltre che sputtanato, quando non, talvolta, ammazzato. Ecco perché bisogna resistere l'oppressione fiscale fino a che non si ottenga perlomeno una tregua fiscale; resistere non è impossibile; lo si può fare apertamente, aderendo alle varie iniziative di attivisti, ovvero, usando gli stessi strumenti legali che usano le élite per gestire i petrodollari, i narcodollari e tutti gli altri n-dollari; costituire una società offshore in un rifugio fiscale, in uno dei cosiddetti paradisi fiscali, dai quali si può lavorare e continuare a produrre ricchezza, in attesa di tempi più onesti.




lunedì 8 luglio 2013

A proposito della cosiddetta guerra alla droga

Nel maggio del 1999, presso la University of Southern California, si allestì una sorta di tribunale (vedi video: Truth & lies about 9/11) per trattare il tema della guerra alla droga e il coinvolgimento costante della CIA nel traffico di droga.

Uno dei relatori all'evento del USC, il capo della polizia di San Jose, allora in pensione, Joseph McNamara, durante l'incontro, aveva detto:

- "quando Richard Nixon iniziò la guerra alla droga nel 1972, i fondi stanziati a livello nazionale per tale guerra alla droga ammontavano ad un totale di 101 milioni di dollari. Ai giorni nostri, il totale della somma stanziata ogni anno per la guerra alla droga è di 20 miliardi di dollari. Eppure, ci sono oggi molte più droghe illegali in questo paese, sono meno costose, e sono pure di migliore qualità rispetto al 1972."

Secondo Michael Ruppert, ex detective, ex operatore CIA, eccetera-eccetera, c'erano solo due modi plausibili di interpretare questo fatto così sorprendente. Uno avrebbe potuto pensare che un fallimento di 27 anni (fino all'epoca di quell'assemblea del 1999), nonostante un "budget" quasi 200 volte superiore rispetto a quello iniziale, e a dispetto dell'impegno costante delle menti più brillanti degli apparati giudiziari e politici, fosse stato la conseguenza di una forma d'imbecillità collettiva e di contagiosa ignoranza. Non solo tutti gli operatori coinvolti nella guerra alla droga dovevano essere stati incompetenti e negligenti, ma i loro "budget" erano stati continuamente aumentati e il loro lavoro geometricamente remunerato.

(Questo è esattamente ciò che è stato chiesto di credere al mondo con l'attacco alle 3 torri gemelle di New York, l'undici settembre 2001. Come cavolo poteva essere successo che, nonostante i trilioni che si spendevano e si spendono per armamenti, tecnologie belliche, e per la cosiddetta "difesa" qualche pecoraio dalle caverne dell'Afganistan avrebbe architettato e coordinato le demolizioni controllate delle 3 torri gemelle, il dirottamento di 4 aviogetti di linea e il missile piantato nel "retro" del Pentagono?)

Se anche la proliferazione dei narcotici illegali non era un problema così prioritario come lo si vendeva, una persona sana di mente avrebbe dovuto pretendere una ristrutturazione totale degli enti di stato contaminati da imbecillità, corruzione e incompetenza; licenziamenti in tronco, in massa, di tutto il personale dirigente degli enti di stato e revisione totale delle strategie. Il denaro pubblico che veniva sprecato per l'inutile lavoro di politici e burocrati era denaro prodotto dal lavoro dei cittadini; ed essendo buttato in quel modo, avrebbe poi comportato miseria e disoccupazione per loro, per le loro proprie famiglie e per i loro figli. Nulla avrebbe toccato le famiglie delle élite.

La seconda interpretazione che se ne cavava, inevitabile, era che, quello stato di cose, che veniva gestito dalle élite più istruite e influenti del paese, rifletteva esattamente ciò che doveva essere: un'economia fondata sulla vendita di stupefacenti a livello globale.

Un'economia che generava valori stimati intorno ai 700 miliardi di dollari all'anno in denaro contante solo negli Stati Uniti. Un'economia che generava profitti di cui qualcuno certamente era beneficiario. Chi?

Ci vuole un po' di tempo e dedizione per iniziare solo ad intuire quanto sia rovesciato il mondo che ci appare. Le persone tendono a coprire, a razionalizzare e nascondere, anche inconsapevolmente, anche a sé stesse, la pazzia assoluta del sistema e i colpevoli, ben conosciuti, al suo interno. Celare la verità che minaccia tutti noi è la via psicologica delle famiglie sofferenti che, talvolta, tengono nascoste le violenze sessuali sui propri figli perpetrate da qualche parente stretto. L'antico psichiatra ebreo Carl Jung, discepolo di Freud, aveva detto che "il fondamento di ogni disturbo della mente è dato dalla riluttanza a sperimentare giustificata sofferenza". E Orwell aveva espresso la stessa sofferenza giustificata appartenente a chi doveva fare il terribile sforzo di dire che (2 + 2) = 4.
I moralisti che si dimenano contro i paradisi fiscali e contro la competizione fiscale, pretendono di combattere fenomeni aberranti come il riciclaggio di denaro proveniente dal traffico di stupefacenti, sono gli stessi operatori ai vertici del sistema finanziario internazionale, che controllano le posizioni chiavi del potere, giurisdizionali e di governo, gli stessi che praticano dall'alto, e con grandissimi numeri, esattamente ciò che predicano e comandano i loro sudditi di non fare.

Non eludere il fisco, pagare le imposte, soffrire in silenzio l'inflazione, essere tassati ad ogni singola transazione, su ogni singolo scambio, donazione, eredità, apertura di conto, demolizione d'auto, richiesta di certificato, visita medica, acquisto di farmaci………..eccetera-eccetera: questi sono tutti atteggiamenti virtuosi.
Cercare di sopravvivere, proteggere il proprio reddito, tutelare il proprio risparmio e il proprio patrimonio, difendere i mezzi di sussistenza per le famiglie, dall'oppressione fiscale e dalla rapacità iniqua dell'erario, questi sono comportamenti da censurare. E tutti i moralisti idioti italiani li censurano. Salvo poi a vedere chi sono i veri buoni e i veri cattivi.

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venerdì 5 luglio 2013

Austerità e Sanguisuge Internazionali

Austerità: angoscia e auto-stima infantile
Austerità è un termine che evoca al cuore e alla mente due categorie di emozioni irrazionali: la prima è l'angoscia, il terrore panico in rapporto alla sofferenza che l'austerità comporta: la privazione, il risparmio forzoso, la restrizione, le diete; la seconda emozione allieva vagamente la prima, affiancandosi alle altre indotte dalle menzogne dell'industria dell'informazione e dell'intrattenimento televisivo. La seconda emozione irrazionale è una sorta di senso di stima infantile verso i propri meriti; è quella del bambino in prima fila che ha soddisfatto la maestra avendo fatto tutti i compiti, avendo scritto con bella calligrafia ed eseguendo sempre pedantemente tutte le sue istruzioni.

Austerità: dolore, restrizione e "virtù"

L'austerità arreca dolore e restrizione, sì, però mi consente di dire che ho agito virtuosamente e che, grazie alle mie rinunce, grazie al nostro sacrificio, non sarò più considerato un porco, sarò di nuovo fra i primi della classe. Austerità è un termine che richiama virtù astratte, come disciplina, prudenza, virtù, autocontrollo, modestia e persino nobiltà. È un termine altisonante che serve ad ingentilire una realtà penosa, e la miseria morale di chi l'ha determinata.

Frode e demolizione dell'economia di dati territori
Se i burattini che parlano per conto di IMF e BCE avessero detto chiaramente ai popoli dell'Europa dall'economia demolita che le loro pensioni e le loro assicurazioni, e il loro risparmio, e il loro standard di vita, e i fondi per la loro previdenza, e la loro assistenza sociale, sono stati indebitamente sottratti dalle operazioni fraudolente di alcuno loro committenti e dei loro rappresentanti presso i governi degli stati, avrebbero preso calci-in-culo e col cazzo che, supinamente, tutti, chi più - come gli italiani - e chi meno, avrebbero continuato a vedersi aumentare le imposte; ridurre i guadagni netti e la capacità di spesa.   

Basta dire Austerità e..
Ma, grazie alla parola magica, dicendo austerità, tutto si aggiusta; perché, implicitamente s'intende con quella parola che i guai di oggi sono determinati dal nostro sregolato stile di vita, dagli sprechi, dalla corruzione e dalle società offshore nei paradisi fiscali. Quindi dobbiamo cambiare noi, dobbiamo cercare di praticare virtù - mentre ci cavano il sangue - e, si sa, la virtù si pratica camminando scalzi, bevendo solo acqua e mangiando una sola volta al giorno. Le misure di austerità comporterebbero una relativamente grave sofferenza temporanea per poi consentire la ripresa della crescita economica e dei consumi ai quali gli umani d'occidente, quelli sopravvissuti alle precedenti due guerre mondiali si sono abituati.

Il trucco è tutto qui: la realtà è l'esatto opposto di questa promessa.


Chiedi agli africani in Etiopia se la terapia IMF e Banca Mondiale degli anni novanta ha permesso loro di mangiare le banane oltre che le radici, controlla bene, controlla anche i danni delle riforme IMF imposte al Brasile con le quali venivano messe in stallo i flussi dei fondi federali per pagare le banche, vedi anche i danni delle riforme IMF in Perù nel 1978, e alle rapine fatte in Russia negli anni novanta che hanno fatto crollare completamente l'economia di tutto il blocco dell'Europa dell'Est. Da quel genere di tonfo non si ha ripresa che possa tenere il passo.

I risultati della medicina austera si conoscono già..

L'aspetto criminale dell'austerità è che i risultati della medicina forte si conoscono già. Chi predica l'austerità ha proprio in movimento un piano che serve esattamente a far succedere quello che succede: il collasso economico di intere aree sviluppate o parzialmente in via di sviluppo; ecco perché Cina Comunista (almeno fino al 2005), Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong e Singapore si sono sempre tenuti lontanissimi dai suggeritori del IMF e della banca mondiale, dalle imposizioni del WTO, come pure da tutti i loro consulenti delle università americane e dell'Europa occidentale. Ed ecco perché le loro economie continuano a crescere, nonostante la drammatica contrazione della domanda degli stati importatori dei loro prodotti in occidente.

I prestiti IMF distruggono gli stati ovunque nel mondo
IMF smantella e svende le infrastrutture degli stati che colpisce, dopo aver creato quella situazione di crisi e forzato le privatizzazioni, comprato le imprese per un centesimo del loro valore a beneficio delle corporazioni internazionali e si assicurano che tutto il denaro pubblico sia assorbito dal debito per pagare le banche.

Assalto ai servizi essenziali..
Poi c'è la presa dei servizi essenziali che devono essere tolti dalla gestione della cosa pubblica perché devono essere resi più produttivi; produttivi per chi li possiede, ovviamente, che controlla i prezzi con il monopolio. In Bolivia la gente comune deve andare in rivolta per il prezzo dell'acqua, in Indonesia la gente comune scende in piazza per i sussidi alimentari, in Equador le manifestazioni di protesta si hanno per il prezzo del gas da cucina, in Argentina la gente incazzata protesta per il collasso completo della loro un tempo ricca nazione...

Il comune denominatore di questi casi, di tutti questi casi di impoverimento e di rapina, anche di quelli visti più sopra, è: (IMF + austerità).

In Europa..
Ora si vedono i risultati anche dell'azione IMF in Europa. E anche in Europa si vedono schierarsi poliziotti in tenuta anti-sommossa da una parte e cittadini vituperati e derubati dall'altra; la polizia lavora per le banche, come tutto l'apparato della corruzione politica; ma c'è una via d'uscita alternativa allo scontro con i piedipiatti? I popoli delle nazioni europee dovrebbero prendere l'esempio dell'Islanda. In Islanda si ha un movimento popolare che non combatte contro il governo, semplicemente il movimento popolare diventa governo e prende decisioni tecniche in rapporto al raggiro finanziario che ha creato il debito fraudolento.

La violenza contro la polizia delle banche non risolve il problema e neppure lo chiarisce.
L'esempio islandese andrebbe approfondito.