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venerdì 5 luglio 2013

Austerità e Sanguisuge Internazionali

Austerità: angoscia e auto-stima infantile
Austerità è un termine che evoca al cuore e alla mente due categorie di emozioni irrazionali: la prima è l'angoscia, il terrore panico in rapporto alla sofferenza che l'austerità comporta: la privazione, il risparmio forzoso, la restrizione, le diete; la seconda emozione allieva vagamente la prima, affiancandosi alle altre indotte dalle menzogne dell'industria dell'informazione e dell'intrattenimento televisivo. La seconda emozione irrazionale è una sorta di senso di stima infantile verso i propri meriti; è quella del bambino in prima fila che ha soddisfatto la maestra avendo fatto tutti i compiti, avendo scritto con bella calligrafia ed eseguendo sempre pedantemente tutte le sue istruzioni.

Austerità: dolore, restrizione e "virtù"

L'austerità arreca dolore e restrizione, sì, però mi consente di dire che ho agito virtuosamente e che, grazie alle mie rinunce, grazie al nostro sacrificio, non sarò più considerato un porco, sarò di nuovo fra i primi della classe. Austerità è un termine che richiama virtù astratte, come disciplina, prudenza, virtù, autocontrollo, modestia e persino nobiltà. È un termine altisonante che serve ad ingentilire una realtà penosa, e la miseria morale di chi l'ha determinata.

Frode e demolizione dell'economia di dati territori
Se i burattini che parlano per conto di IMF e BCE avessero detto chiaramente ai popoli dell'Europa dall'economia demolita che le loro pensioni e le loro assicurazioni, e il loro risparmio, e il loro standard di vita, e i fondi per la loro previdenza, e la loro assistenza sociale, sono stati indebitamente sottratti dalle operazioni fraudolente di alcuno loro committenti e dei loro rappresentanti presso i governi degli stati, avrebbero preso calci-in-culo e col cazzo che, supinamente, tutti, chi più - come gli italiani - e chi meno, avrebbero continuato a vedersi aumentare le imposte; ridurre i guadagni netti e la capacità di spesa.   

Basta dire Austerità e..
Ma, grazie alla parola magica, dicendo austerità, tutto si aggiusta; perché, implicitamente s'intende con quella parola che i guai di oggi sono determinati dal nostro sregolato stile di vita, dagli sprechi, dalla corruzione e dalle società offshore nei paradisi fiscali. Quindi dobbiamo cambiare noi, dobbiamo cercare di praticare virtù - mentre ci cavano il sangue - e, si sa, la virtù si pratica camminando scalzi, bevendo solo acqua e mangiando una sola volta al giorno. Le misure di austerità comporterebbero una relativamente grave sofferenza temporanea per poi consentire la ripresa della crescita economica e dei consumi ai quali gli umani d'occidente, quelli sopravvissuti alle precedenti due guerre mondiali si sono abituati.

Il trucco è tutto qui: la realtà è l'esatto opposto di questa promessa.


Chiedi agli africani in Etiopia se la terapia IMF e Banca Mondiale degli anni novanta ha permesso loro di mangiare le banane oltre che le radici, controlla bene, controlla anche i danni delle riforme IMF imposte al Brasile con le quali venivano messe in stallo i flussi dei fondi federali per pagare le banche, vedi anche i danni delle riforme IMF in Perù nel 1978, e alle rapine fatte in Russia negli anni novanta che hanno fatto crollare completamente l'economia di tutto il blocco dell'Europa dell'Est. Da quel genere di tonfo non si ha ripresa che possa tenere il passo.

I risultati della medicina austera si conoscono già..

L'aspetto criminale dell'austerità è che i risultati della medicina forte si conoscono già. Chi predica l'austerità ha proprio in movimento un piano che serve esattamente a far succedere quello che succede: il collasso economico di intere aree sviluppate o parzialmente in via di sviluppo; ecco perché Cina Comunista (almeno fino al 2005), Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong e Singapore si sono sempre tenuti lontanissimi dai suggeritori del IMF e della banca mondiale, dalle imposizioni del WTO, come pure da tutti i loro consulenti delle università americane e dell'Europa occidentale. Ed ecco perché le loro economie continuano a crescere, nonostante la drammatica contrazione della domanda degli stati importatori dei loro prodotti in occidente.

I prestiti IMF distruggono gli stati ovunque nel mondo
IMF smantella e svende le infrastrutture degli stati che colpisce, dopo aver creato quella situazione di crisi e forzato le privatizzazioni, comprato le imprese per un centesimo del loro valore a beneficio delle corporazioni internazionali e si assicurano che tutto il denaro pubblico sia assorbito dal debito per pagare le banche.

Assalto ai servizi essenziali..
Poi c'è la presa dei servizi essenziali che devono essere tolti dalla gestione della cosa pubblica perché devono essere resi più produttivi; produttivi per chi li possiede, ovviamente, che controlla i prezzi con il monopolio. In Bolivia la gente comune deve andare in rivolta per il prezzo dell'acqua, in Indonesia la gente comune scende in piazza per i sussidi alimentari, in Equador le manifestazioni di protesta si hanno per il prezzo del gas da cucina, in Argentina la gente incazzata protesta per il collasso completo della loro un tempo ricca nazione...

Il comune denominatore di questi casi, di tutti questi casi di impoverimento e di rapina, anche di quelli visti più sopra, è: (IMF + austerità).

In Europa..
Ora si vedono i risultati anche dell'azione IMF in Europa. E anche in Europa si vedono schierarsi poliziotti in tenuta anti-sommossa da una parte e cittadini vituperati e derubati dall'altra; la polizia lavora per le banche, come tutto l'apparato della corruzione politica; ma c'è una via d'uscita alternativa allo scontro con i piedipiatti? I popoli delle nazioni europee dovrebbero prendere l'esempio dell'Islanda. In Islanda si ha un movimento popolare che non combatte contro il governo, semplicemente il movimento popolare diventa governo e prende decisioni tecniche in rapporto al raggiro finanziario che ha creato il debito fraudolento.

La violenza contro la polizia delle banche non risolve il problema e neppure lo chiarisce.
L'esempio islandese andrebbe approfondito.

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